mercoledì 13 febbraio 2008

Memorandum Europa 7

Dopo aver trascurato il blog per un pò, per colpa degli esami, abbiamo pensato di ripartire da un'argomento anch'esso accantonato, ripescandolo dal dimenticatoio. Questa vicenda è stata trattata solamente un paio di volte in maniera solo frammentaria dalla Rai e totalmente ignorata dalle reti Mediaset, poichè proprio queste riguarda. Stiamo parlando infatti della vicenda che vede coinvolta l'emittente televisiva Europa 7 nel tentativo di far valere i propri diritti di vincitrice di una gara d'appalto pubblica per le frequenze di trasmissione a livello nazionale.

- 1990: Tutto comincia con l'approvazione della legge Mammì, la cosiddetta “legge fotografia” , giacchè di fatto legittimava una situazione già esistente: il monopolio berlusconiano nella TV commerciale di 3 reti su 11, ma che, grave crudeltà, sanciva che il re Mida del tubo catodico rinunciasse di grazia al “Giornale” e a Telepiù. Poco male se si pensa che uno lo girò al fratello, l’altro ai soliti prestanome.

- 1994: la Corte Costituzionale stabilisce che, in difesa del pluralismo, un unico soggetto privato non possa detenere tre reti nazionali dichiarando così illegittima la legge Mammì. Proprio lo stesso anno scende in politica un soggetto che possiede a pieno questi requisiti: Silvio Berlusconi. Tuttavia, come ricordò nel 2002 l'Onorevole Violante (video), la sinistra non si mosse poichè probabilmente precedenti accordi stabilivano l'intoccabilità delle reti Mediaset.

- 1995: si vota un referendum sulle concessioni per la radiodiffusione televisiva. Obbiettivo: imporre il tetto antitrust ad una sola rete per soggetto privato. Bella storia. Peccato che lasciando a Mediaset il diritto di tritarci l’anima con tre canali di campagna per il NO si sa già in partenza il risultato. Voltiamo pagina.

- 1997: un anno dopo il termine di scadenza stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale di regolare la situazione reti, la mancata applicazione della legge Maccanico permette che questa irregolarità si protragga in completa noncuranza di quanto stabilito dalla sentenza.

- 1999: D'Alema, al tempo Presidente del Consiglio, decide di concludere la faccenda indicendo una gara d'appalto pubblica alla quale si può partecipare solo essendo in possesso di requisiti impossibili da raggiungere. Berlusconi, sicuro della vittoria, spera finalmente di ottenere le tre reti legittimamente con una concessione statale che cancelli il fatto di esserne venuto in possesso con stratagemmi al limite della legalità. Tuttavia alla gara si presenta tale Francesco Di Stefano che, in possesso di tutti gli improponibili requisiti, si aggiudica la concessione. Lo stesso giorno Rete4 la perde e deve perciò trasferirsi sul satellite. Però, come tutti ben sapete, accendendo il televisore non vedrete Europa 7, ma quel bel faccino di Emilio (Fede). Infatti Di Stefano, pur essendo vincitore di una gara d'appalto, non è stato dotato di nessun bene in concessione, in questo caso le frequenze di trasmissione. Cosa che soltanto in Italia può accadere. Che vergogna.

- 2002: la Corte Costituzionale decide con una sentenza che Rete4 debba inequivocabilmente trasferirsi sul satellite, e che le frequenze resesi disponibili vengano assegnate al suo legittimo possessore.

- 2004: l'allora Ministro delle Comunicazioni Gasparri vara un D.D.L. per salvare Rete4. Risulterà essere la legge più discussa del Governo Berlusconi, in quanto bocciata e discussa più volte dalle Camere. La legge prevede il condono agli occupatori non legittimi di frequenze riconoscendo loro il diritto alla trasmissione.

A questo punto si mettono in moto i meccanismi legali, i ricorsi e le perizie, tutte vinte da Di Stefano. Si arriva persino alla Corte Europea che dichiara la legge Gasparri un provvedimento illegittimo. Come se non bastasse l'Europa, vista l'illegittimità della Gasparri, potrebbe condannare l'Italia a una multa di 400 mila euro al giorno, naturalmente a carico dei contribuenti, come il risarcimento a Di Stefano, che per mettere in piedi la "baracca" ha investito ingenti capitali e per colpa di ostacoli messi appositamente non ha avuto alcun introito, risultando così danneggiato.

Capite dunque che la situazione è quella solita italiana dove la casta, per difendere i propri interessi, manifesta totale menefreghismo nei confronti di organi importanti come la Corte Costituzionale ed Europea e non ha scrupoli a farsi assegnare moratorie e pagare indennizzi, consapevole che verranno comunque prelevati direttamente dalle tasche dei cittadini, che magari, se potessero dire la loro, permetterebbero a un libero imprenditore di esercitare, quale suo diritto, la propria professione di editore, usando le frequenze che si è aggiudicato legalmente.
Questa situazione è un altro esempio delle leggi ad personam di Berlusconi (e di chi altri se no?), al fine di legalizzare il suo regime. Non ci stupiremmo quindi se, nel caso di vittoria alle elezioni, regolarizzasse a modo suo del tutto la cosa, assieme a tutti gli altri processi che lo vedono coinvolto nel suo famoso conflitto d'interessi, ma questa è un'altra faccenda e ci sarà tempo per discuterne.
Riassumendo, Rete4 dal 01/01/2004 è ufficialmente una emittente abusiva, che impedisce a Europa 7 di iniziare a trasmettere poichè le frequenze sono occupate. Siamo in piena e perpetrata violazione del pluralismo, protratta dalla politica stessa.
Riteniamo a questo punto opportuno proporre un'iniziativa a favore di Europa 7, per dimostrare che non ci siamo dimenticati della vicenda e siamo solidali nei suoi confronti, soprattutto durante le dure battaglie legali che sta affrontando. Abbiamo perciò raccolto l'indirizzo e-mail della redazione del TG4 e vi chiediamo di scrivere una mail di protesta sulla vicenda, in modo che anche loro possano ricordarsene: saremo il loro memorandum personale e, per quanto riguarda gli autori di questo blog, quotidiano. Per chi inoltre volesse esprimere solidarietà direttamente a Di Stefano, riportiamo anche quello di Europa 7. E' una cosa che noi possiamo fare poichè, a differenza dei politici, abbiamo ancora la dignità e per questo possiamo provare vergogna e indignazione davanti a un'ingiustizia.
Vi ringraziamo per la partecipazione.



2 commenti:

pietro ha detto...

Un ringraziamento particolare a Giacomo che ha contribuito alla stesura di questo post. Pietro

Anonimo ha detto...

tsk,tanta roba!!!Comunque è stato un piacere_Jaco

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